Arredi e allestimenti museali 1987-1996

spesso i giovani architetti incominciano a fare pratica progettando arredi per se stessi, che poi propongono ad aziende ed amici. Questo ho fatto trent’anni fa, trovando l’interesse di Lube, Gasparrini, Poltrona Frau, Poggi, e dei primi clienti, come la Guggenheim.

MOSTRA PEGGY GUGGENHEIM

Venezia, 1887, per Guggenheim Foundation, con arch. Roberto Platania
Allestimento alla Guggenheim Collection di una mostra di foto storiche della fondatrice del museo dal titolo “le eredità sconosciute di Peggy Guggenheim”, lungo i corridoi centrali del suo palazzo
Pubblicato in: Einvisioning the developement of Sacca Sessola, CALA, Venezia 1999, pag.43

MOSTRA PEGGY GUGGENHEIM

MOSTRA COSTANTINO NIVOLA

Venezia, 1988, Guggenheim, per Guggenheim Foundation, con arch.TTI Vincenzo Casali e Roberto Platania
Allestimento delle sculture del noto artista sardo-americano, in due sale alla Guggenheim Collection affacciate sul Canal Grande, all’interno della mostra dal titolo “tre artisti italo-americani”
Pubblicato in: Einvisioning the developement of Sacca Sessola, CALA, Venezia 1999, pag.43, Esu Il giornale dell’arte, n°142, 1998, pagg 54,55

MOSTRA COSTANTINO NIVOLA

INDUSTRIAL DESIGN

TAVOLO
per Casa Tettamanzi, 1987
Il tavolo/lampada è stato realizzato per l’arredo della casa Tettamanzi, il progetto è frutto di una riflessione congiunta con Roberto Poggi della Poggi srl di Pavia

SEDIA
per Gasparrini Srl, 1989
Una sedia per seduta in contesti diversi, soggiorno pranzo studio. E’ stata prodotta in serie. Il proptotipo in pelle è stato realizzato da Poltrona Frau in tiratura limitata per un arredo a Jesolo.

SISTEMA ARREDO TAVOLETTO
per DMM Srl, HP2000, Consorzio del mobile di Pesaro, 1992
Un complesso di arredo della unita polifunzionale giorno/notte in una cellula abitativa turistica. Il letto si trasforma in tavolo o in specchio e libera l’ambiente, è stato realizzato il prototipo in occasione dell’Hotelexpo di Genova
pubblicato in: Hotel Thecno Lab,1992/1, pag.55-58; Mobility Housing, Gangemi editore, Roma 1996, pag. 126

INDUSTRIAL DESIGN

ARREDAMENTO

CUCINA ACCESSIBILE
per LUBE, 1996
Prototipo di cucina accessibile ad ogni tipo di utenza
pubblicato in: Mobility Housing, Gangemi editore, Roma 1996, pag. 122

CINEMA PARADISO
Marghera (VE), per Piva SRLCon, 1986-87, arch. Marino Alessandri
Ristrutturazione e arredo del cinema, collocato vicino alla piazza centrale di Marghera, con una sala da settecento posti

AUTOSCUOLA MARCHE
Macerata, per Concetti SRL, 1991-93, con arch. Massimo Canzian
Ristrutturazione e arredo di una autoscuola nella centrale Corso Cavour, con sale mutimediali ed uffici
Pubblicato in: Einvisioning the developement of Sacca Sessola, CALA, Venezia 1999, pag.44

ARREDAMENTO

MOSTRE D’ARTE

ESPOSIZIONE PERSONALE
di fotografia alla Pinacoteca comunale di Macerata, 1983, dal titolo “Venezia: complexion, 31 opere. Testo del prof. Italo Zannier

ESPOSIZIONE PERSONALE
di fotografia alla Galleria La Fenice, 1992, dal titolo “paesaggi effimeri “, campo La Fenice, Venezia, 18 opere.

MOSTRE D’ARTE

Progetti per l’Arsenale di Venezia

con il corso di progettazione Ilaud dedicato all’Arsenale nel 1999, quando Giancarlo de Carlo mi chiamò ad insegnare, si apre una stagione dedicata a progetti e ricerche su questa gemma dell’archeologia industriale, che ha avuto un ruolo trainante nello sviluppo dello “stato da mar” della Serenissima, e che è l’unica possibilità rimasta per bilanciare il turismo di massa con attività resilienti, artigianali e culturali.

Piramide rovesciata, 2003

ipotesi di progetto di museo navale sommerso nel bacino dell’arsenale, promossa nel quadro di una ricerca europea (Culture 2000), su iniziativa dell’ammiraglio Paolo Pagnottella e finanziata da iGuzzini Illuminazione. Prevede il punto di arrivo a Venezia della matropolitana allora promossa dal Comune, che dava accesso ad un sistema di movimento pedonale su tapis-rullant, che attraversava il fondo del bacino dell’arsenale e una sequenza di sale del museo navale.

Piramide rovesciata, 2003

Sede Consorzio Arzanà

progetto vincitore del concorso promosso dal consorzio di artigiani veneziani Arzanà 2000, ristrutturazione dell’officina dei motori in una sequenza di attività artigianali, con un incubatore. Il progetto configura ambiti di distinti a piano terra dedicati alle attività artigianali, con un condensatore dei servizi comuni attorno alla hall, le cui pareti ricurve ricordano carene di navi, e rendono dinamico lo spazio attraversato dei percorsi verticali, che distribuiscono gli uffici ai piani superiori.
con gli arch.tti Elisabetta Bedeschi e Sergio Famà Tringali.

Sede Consorzio Arzanà

Illuminazione del Campanile di San Marco

il progetto realizzato, promosso al Comitato per i 900 anni dell’Arsenale di Venezia, prevede la restituzione al paesaggio notturno del campanile, attraverso la sua illuminazione su livelli diversi. Il corpo in laterizi è illuminato in maniera antisimmetrica sui quattro lati, per creare un effetto dinamico, mentre i fregi sono illuminati puntualmente, e la cella campanaria ospita un proiettore policromo, per eventi speciali.

Illuminazione del Campanile di San Marco

Museo B, museo e sede del cantiere della replica del Bucintoro

Arsenale di Venezia (VE)
Anno di progettazione: 2014
Cliente: Fondazione Bucintoro del Terzo Millennio
Superficie/dati dimensionali: superficie abitabile 3150 m2
Budget: Costo delle opere: 1100 €/m2
Gruppo di lavoro: arch.tti Francesco Calzolaio, Hesperia Iliadou, Massimo Rigo

La Fondazione Bucintoro propone un’ipotesi di fattibilità per l’insediamento alle tese delle Galeazze del Bucintoro ricostruito, mostrando non solo il suo processo di assemblamento, ma anche un fascio di attività che ad esso sono collegate, dai laboratori di costruzioni navali, a laboratori delle antiche tecniche artigiane, dal museo del Bucintoro alle attività di ricerca e formazione sulla memoria immateriale della marineria tradizionale.
Il progetto prende le mosse dell’articolazione di quattro plessi di attività, l’ingresso ovest, la via degli artigiani, la tesa del museo, e la Gaggiandra del Bucintoro. L’ingresso ovest avviene attraverso la porta ottocentesca esistente e si sviluppa lungo il periplo del muro di cinta fino al ponte esistente sul rio delle galeazze. Tra la quota della calle esterna e quella del percorso di spalle alle Gaggiandre esiste un forte dislivello, che è oggi superato con una ripida scala. Il progetto abbatte questa barriera architettonica con una rampa di pendenza adeguata alle persone che si muovono in carrozzina, che corre lungo il muro di cinta, togliendo la terra di riempimento sotto il miro che evidentemente è fondato al di sotto del canale adiacente. Il percorso gira attorno ai due padiglioni e passa tra di loro ed il muro di cinta, dove si propone di collocare le macchine della corderia Inio, assemblate in modo da poter riavviare la produzione a fini didattici, ed ospitata sotto una pensilina aperta. Dopo la corderia il percorso pubblico piega ancora verso est lungo il muro di cinta, e sale su delle analoghe rampe fin sopra una nuova passerella che consente la vista sul cantiere del Bucintoro ed arriva in quota sul ponte del rio delle galeazze, per poi scendere verso le Gaggiandre ovest e le tese della Novissima.
La via degli artigiani occupa uno dei due padiglioni detti dei Profughi Giuliani, che è attraversato da un percorso pubblico che distribuisce una sequenza di laboratori di remeri, indoradori, fabbri eccetera. Questi laboratori sono di artigiani ed artisti noti in città che da un lato producono qui i loro pezzi unici che vendono a cittadini e foresti, dall’altro avviano dei percorsi di formazione aperti sia alle maestranze locali, sia a nuove forme di turismo di apprendistato.
La tesa del museo si colloca nell’altro padiglione dei Profughi Giuliani, e di viene una delle stanze del Museo Navale, dedicata alla raccolta delle iconografie storiche del Bucintoro, ed alla mostra della sequenza di ricostruzione. L’appartato di reperti storici della marineria tradizionale veneziana si basa sulla collezione oggi in mostra nello squero dell’associazione Arzanà, che viene qui trasferito. La sequenza dell’esposizione si articola con diorami e disegni che ricostruiscono ciascuno delle sei versioni di Bucintoro, e la corrispondente evoluzione storica dell’Arsenale stesso. Queste sette sezioni della storia del Bucintoro sono anche corredate da interpretazioni della vita e il lavoro nella Venezia in ciascuna epoca, per il pubblico vasto, con approfondimenti sulle tecnologie di costruzione navale dell’epoca. Una sezione è dedicata alle feste a Venezia ed in particolare a quelle legate al Bucintoro e soprattutto alla Festa della Sensa. Infine una sezione è dedicata alla storia della galea in generale, come storia non solo delle produzioni arsenalizie, ma anche della navigazione che ha reso la Serenissima il più vasto dominus navale dell’epoca. Il museo ospita una sala per mostre temporanee, un bar e un ristorante.
La galeazza del Bucintoro si fonda sul cantiere permanente della costruzione del Bucintoro, che non ha fretta di essere concluso ma è determinato ad essere condiviso con il maggior numero di persone possibili, siano essi maestranze o turisti, cittadini o curiosi, abili o disabili, apprendisti o maestri d’ascia. La trave della chiglia del Bucintoro è già stata messa in opera sullo scivolo, grazie alla generosa donazione di querce di trecento anni dal consorzio forestale del Perigord. Il prezioso legname è stato tagliato e stagionato presso il cantiere Menetto di Pellestrina, e poi assemblato in Arsenale. Questa è la procedura che verrà messa in atto per le fasi successive, in un cantiere permanente. Sotto la passerella di attraversamento pubblico si collocano dei laboratori per lavorazioni complementari al Bucintoro e per la costruzione e manutenzione d’imbarcazioni tipiche lagunari.

Villa G, villa nella campagna maceratese

Macerata (MC), coordinate: 43°30’75.1″N, 13°43’23.0″E
Anno di realizzazione: 2011/14
Cliente: Manuela Grelloni, privato
Superficie/dati dimensionali: superficie abitabile 310 m2,
Budget: Costo delle opere: 1.200 €/m2
Project leader: arch. Francesco Calzolaio
Consulenti: ing. Aldo Birrozzi (strutture e impianti)

Foto di M.Massini, disegni di F.Calzolaio

In un magnifico contesto, il progetto approvato inserisce tre unità abitative indipendenti che condividono l’ingresso e la splendida vista sulle colline.
E’ una riflessione sulla bioarchitettura non solo per i materiali sostenibili e certificati, per l’orientamento e l’uso di energie rinnovabili, per la a continuità tra interni ed esterni, ma anche per la scomposizione degli ampi volumi attraverso piccole rotazioni ed asimmetrie delle facciate, che ne riducono l’impatto visivo.
Il progetto prevede la costruzione di un unico manufatto articolato in tre corpi principali, attorno alla sommità della collina. Sono connessi da due ali intermedie più basse che ospitano ospitano i servizi: veranda, garage e cucina. Le ali sono ad piano mentre i tre corpi maggiori si sviluppano verso l’alto con soppalchi a doppia altezza.
E’ stato realizzato il primo stralcio con una singola unità residenziale.

Il progetto prevede la demolizione e ricostruzione di un edificio recente e fatiscente, con la disarticolazione dei volumi in corpi di fabbrica bassi e adagiati su lati del terreno. Il manufatto è articolato in due corpi principali e due ali intermedie che li connettono. Queste ultime ospitano cucine e parcheggi, ad un solo piano, mentre i due corpi maggiori camere e soggiorni, si sviluppano su due piani. E’ stato realizzato il primo lotto.
Le facciate sono rivestite in cappotto con intonaco. Le coperture sono a doppia falda inclinata e ospitano pannelli solari, e lucernari per consentire una migliore illuminazione naturale agli ambienti.
Il regolamento edilizio prevede la costruzione di manufatti semplici a falde, che qui vendono appena mossi da leggere angoli che smaterializzano i volumi, per meglio inserirli nel contesto.

Villa C, villa bifamiliare in contrada Montanello (MC)

Macerata (MC)
Anno di realizzazione: 2007/14
Cliente: privato
Superficie/dati dimensionali: superficie abitabile 450 m2
Budget: Costo delle opere: 1050 €/m2
Project leader: arch. Francesco Calzolaio
Consulenti: ing. Stefano Leonori (strutture e impianti)

Foto di M.Massini

Casa immersa nelle colline marchigiane, lungo un crinale da viste mozzafiato. Il cliente delle due ipotesi presentate ha scelto quella più compatta ed alta. Come spesso succede, avrei preferito l’altra ipotesi più disarticolata e allungata del declivio, ma il nostro mestiere è di dare forma ai desideri di chi ci vive.
Infatti le sue ragioni erano del tutto condivisibili: voleva affacciarsi su entrambi i versanti ed avere il maggior spazio per giardino e piscina a valle. Il corpo di fabbrica è ingentilito dalla copertura curvilinea, che riunifica gli allineamenti sfalsati, dovuti soprattutto dalle distanze dai confini.
La casa è stata recentemente divisa in due unità, sfruttando i tanti accessi possibili ai piani. Continua così a sfruttare, anche se solo parzialmente, l’effetto di ventilazione ed illuminazione verticale ottenuto con il volume a tutta altezza delle scale.

Alberghi e residenze accessibili 1991-1998

la prima fase della mia attività professionale è stata dedicata alla progettazione di albergi e residenze accessibili alle persone in qualche modo limitate nella mobilità, prima con prototipi di sistemi residenziali complessi, integralmente accessibili, poi con delle realizzazioni in tutta Italia. Ed infine con una pubblicazione delle migliori pratiche europee e dei miei risultati progettuali:

CASA PER ANZIANI, DISABILI E GIOVANI COPPIE

per IACP Macerata, 1991-93, con: ing Cesare Spuri
Ai bordi di un parco pubblico, in un quartiere di nuova espansione, sono stati realizzati 30 alloggi a ballatoio ed un portico con servizi commerciali. E’ stato selezionato per rappresentare l’Italia nel concorso indetto in occasione del primo convegno europeo ‘Servizi e residenze per anziani’ (Parigi, 1997), classificandosi secondo tra le opere realizzate.
Pubblicato in Edilizia Popolare, 1993/228-229, pag. 27-32; Paesaggio Urbano, 1996/2 pag. 80-82;
“Requisiti per abitazioni per anziani”, CNR, ed. DEI, Roma 1998, Einvisioning the developement of Sacca Sessola, CALA, Venezia 1999, pag.44-45

CASA PER ANZIANI, DISABILI E GIOVANI COPPIE

CENTRO TERAPIA OCCUPAZIONALE

Infernetto (RM), per AISM 1992-93
In una villa suburbana con ampio giardino trova luogo un centro diurno per i malati di sclerosi multipla della città di Roma, con servizi, palestra e terapia occupazionale.

CENTRO TERAPIA OCCUPAZIONALE

COMUNITA’ RESIDENZIALE E SERVIZI

Treviso Com. Quadrifoglio 1993-94
L’ ANTHAI e la Comunità Quadrifoglio propongono un centro polifunzionale di servizio alle persone con varie disabilità, residenti nel centro e in città. Sono ospitati nel centro 24 appartamenti autonomi, una RSA per 18 unità, due case-alloggio di 4 camere ciascuna, una mensa ed un nucleo attrezzato per terapia occupazionale
Pubblicato in: Paesaggio Urbano, 1995/2 pag. 78-79; FC, MH, pag. 140-141

COMUNITA’ RESIDENZIALE E SERVIZI

CASA DI CURA

Bova Marina (RC) AISM 1993-2002, con arch. Sergio Famà Tringali
L’ex- seminario vescovile prospiciente una vallata aperta sul mare viene ristrutturato per ospitare una casa di cura riabilitativa ed un albergo, nel complesso si ospitano120 posti letto, servizi congressuali e riabilitativi (ambulatori, palestra e piscina terapeutica)
Pubblicato in: Dipiù, 1996/1, pag. 24; FC, MH, pag. 136-137

CASA DI CURA

CENTRO TURISTICO ASSISTITO

Nicotera (CZ), per ANTHAI, 1991
Progetto per un villaggio di 1890 abitanti, con servizi alla residenza, centro di riabilitazione e attrezzature per congressi. Tutto il sistema di movimento pedonale mette sullo stesso piano chiunque, senza differenziare le persone in quelche modo limitate nelal mobilità dagli altri, Un sistema di rampe e ballatoi distribuisce infatti ogni piano e ogni attività.
Pubblicato in: THI, 1993/32, pag. 22-25; F. Calzolaio, “Mobility Housing”, Gangemi editore, Roma 1996, pag. 130-131, Einvisioning the developement of Sacca Sessola, CALA, Venezia 1999, pag.42-43

CENTRO TURISTICO ASSISTITO

RECUPERO DELLA BORGATA

Argentiera (SS) 1994-97, per Argentiera SPA
Progetto di recupero e ampliamento del villaggio minerario abbandonato, in un ambiente assai fragile per la bellezza paesistica lo sfruttamento industriale, e le preziose vestigia di archeologia industriale. Sono previsti 3500 utenti in case per vacanze, multiproprietà ed alberghi, un museo di sito e servizi alla residenza e alla balneazione .
Il progetto è stato presentato e discusso prima nel seminario internazionale ‘Dalla valutazione di impatto ambientale al piano di sviluppo controllato’ (Argentiera 1995) organizzato dal progettista, poi nell’Euroconvegno ‘Il recupero dell’archeologia industriale’ (Le Crousot 1997) organizzato dall’associazione mondiale per il recupero del patrimonio di archeologia industriale (TCCIH)
Pubblicato in: “Patrimoine de l’industrie” n°1, 1999, pag. 24-32

RECUPERO DELLA BORGATA

VILLAGGIO TURISTICO

La Havana (Cuba), per Cubanacan, 1998, con: ing Pier Carlo de Cesaris
Un progetto di un sistema insediativo che sappia riprodurre in termini moderni una sapiente integrazione tra le abitazioni e l’acqua, tipica di Venezia. Residenze, alberghi e servizi per 2 400 abitanti si organizzano attorno ad una darsena interna. Sono disponibili 400 posti barca ed un campo da golf a 18 buche.

VILLAGGIO TURISTICO

STABILIMENTO TERMALE

Ussita (Mc), 1990, per Istituto italiano per la Qualità del Vivere
Alle pendici del monte Bove ed attorno ad un laghetto naturale il comune di Ussita si è dotato di un progetto di un centro benessere, articolato su una corte coperta centrale, attorno alla quale si sviluppa un sistema di rampe accessibili.
pubblicato in: Mobility Housing, Gangemi editore, Roma 1996, pag. 128-129

STABILIMENTO TERMALE

RESIDENZE SULL’ACQUA

Turku (Finlandia), per Europan,1998, con: arch Andreina Mandara
Il progetto segnalato nel concorso Europan 5 organizza le unità residenziali in corpi di fabbrica che si allungano sul bordo del canale, ospitando un sistema di darsene sull’acqua
Pubblicato in: New housing landscapes, Europan 5, Paris 1999, pag.29; Einvisioning the development of Sacca Sessola, CALA, Venezia 1999, pag.44-45

QUARTIERE MONTEBELLO

Concorso bandito dallo IACP di Trieste, 1997, con: arch.tti Marino Alessandri e Sergio Famà Tringali
Progetto di concorso per un complesso di 520 appartamenti, nel piano di recupero dell’area dell’ex caserma Montebello. Progetto premiato (4° posto)

Albergo B, progetto di barca albergo per la laguna di Venezia

Laguna di Venezia (AR)
Anno di realizzazione: 2011/2013
Budget: Costo delle opere: 1.600.000 €
Project leader: arch. Francesco Calzolaio

progetto d’imbarcazione endolagunare sul modello delle penniche-hotel francesi. Varie versioni con scafo in vetroresina, dalla più grande di 12 cabine doppie alla più piccola di 7, tutte accessibili a presone in qualche modo limitate nella mobilità. Sono distribuite su quattro livelli, due di camere, uno di servizi coperti, ed uno come terrazza panoramica.
La prima versione, la più grande, limitava l’impatto visivo smaterializzando la forma con dei tagli triangolari di vari colori, che ricordano vele delle tipiche imbarcazioni lagunari con vela latina.

Albergo L, casa vacanze e riabilitazione

Lucignano (AR)
Anno di realizzazione: 1995/2009
Cliente: Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM)
Superficie/dati dimensionali: superficie abitabile 4350 m2
Budget: Costo delle opere: 900 €/m2
Project leader: arch. Francesco Calzolaio
Consulenti: arch. Stefano Galati, arch. Segio Famà Tringali, ing. Tobia Zordan

Con il prototipo di un villaggio turistico accessibile nel 1990 inizia una ricerca progettuale sul turismo dedicato ad ogni categoria di utenza, a partire dagli anziani e dai disabili. Prototipo poi seguito da incarichi professionali in Italia ed all’estero, in contesti a grande valenza ambientale. Per ricordare questa stagione di grande impegno professionale e sociale vale menzionare il centro vacanze e riabilitazione dell’AISM, che fu finanziato dalla campagna televisiva “30 ore per la vita”.

foto di Stefano Galati

Una scuola estiva di recente costruzione, immersa nella campagna toscana viene ristrutturata per contenere un albergo di 140 posti letto, dotato di tutti i servizi e di un’ampia piscina esterna. La hall su più livelli si sviluppa a partire da una vasca d’acqua che contiene una scultura in acciaio disegnata e realizzata per l’occasione.
I nuovi manufatti sono contraddistinti da coperture curvilinee, che li distinguono dai stereometrici volumi esistenti, e li inseriscono nel morbido paesaggio collinare. Il complesso è stato ampliato poi con una nuova ala curvilinea, in mattini faccia a vista, con una sequenza di bungalow prefabbricati, ed una seconda piscina riscaldata.

Ponte sul fiume Potenza, concorso indetto dalla Provincia di Macerata, progetto premiato dalla giuria

Villa Potenza, frazione di Macerata (MC)
Anno di realizzazione: 2013
Cliente: concorso indetto dalla Provincia di Macerata, progetto premiato dalla giuria
Budget: Costo delle opere: 1.500.000 €
Project leader: arch. Francesco Calzolaio
Consulenti: ing. Tobia Zordan, ing. Enzo Siviero

Il sistema territoriale marchigiano è costituito dal rincorrersi di crinali e solchi vallivi, dove rari sono le aree a forte naturalità; tra queste i fiumi costituiscono corridoi ecologici di inestimabile valore per l’intero ecosistema. Il fiume Potenza condensa queste peculiari caratteristiche paesaggistiche ed ambientali.

L’attraversamento del ponte verso la superstrada, dunque, costituisce ad un tempo un rischio ed una sfida: infatti, le propaggini urbane di Villa Potenza potrebbero arrivare a saldarsi con l’area fieristica, costituendo una irrimediabile cesura del corridoio ecologico.

Il bando ribalta questo rischio nella sfida a costituire un parco-giardino fluviale. Le risorse finanziarie messe a disposizione evidentemente non bastano a coprirne l’avvio in una dimensione complessa e continua, sia verso monte che a valle. Dunque nel progetto di contestualizzazione del ponte nel sistema paesistico fluviale abbiamo optato per l’individuazione di un’area ben circoscritta e adiacente alla struttura, che potesse divenire un parco-giardino degli odori e dei colori che caratterizzano la flora lungo il Potenza.

Il piccolo parco-giardino è circoscritto dal sistema dei percorsi lungo il fiume che, da entrambi i lati, si ricongiungono e lo oltrepassano con una passerella sospesa a fianco al ponte carraio. I percorsi ciclo-pedonali si riconnettono alla viabilità comunale e alla zona fieristica, fino al paese ed alla zona archeologica.
Il sistema di mobilità pedonale è definito in una continuità volumetrica e spaziale che si raccorda con le quote esistenti sugli argini e nel greto.

La mobilità è fluida ed accessibile integralmente anche a persone in qualche modo limitate nei movimenti, senza peraltro separare i percorsi accessibili e quelli non, seguendo le più avanzate ricerche di “mobility housing”.
La figura ad arco asimmetrico scelta enfatizza l’aspetto plastico del ponte inteso come landmark all’interno del territorio. Il ponte assume il compito di segnalare la presenza di emergenze territoriali sia di formazione naturale che antropica; arrivando da est lungo la superstrada, l’arco che si staglia al di sopra della pavimentazione stradale induce a pensare alla presenza di qualcosa che va scoperto: ciò che viene attraversato dal ponte, cioè il corso d’acqua; ciò che vi si trova accanto, ossia il parco-giardino fluviale; ciò che si trova una volta superato il ponte, cioè un abitato con proprie caratteristiche peculiari.

La configurazione del ponte esprime una grazia ed una leggerezza che, se originale espressione del nostro tempo, possano dialogare con il paesaggio maceratese interpretandone i valori naturalistici.

Museo L, centro Interpretativo della laguna al Lazzaretto Nuovo

Lazzaretto Nuovo, Venezia (Ve)
Anno di realizzazione: 2012
Cliente: Consorzio Venezia Nuova, Magistrato alle Acque
Budget: Costo delle opere: 270.000 €/m2 1
Project leader: arch. Francesco Calzolaio
Consulenti: prof. arch. Giuseppina Scavuzzo

L’enorme quantità di visitatori che asfissia il centro storico potrebbe essere una risorsa per una fruizione lenta ed accorta della laguna, ed anche viceversa: la laguna potrebbe divenire uno strumento di ricalibrazione dei flussi “dal fiore alla pianta”, come suggerisce Braudel.

In laguna non esiste alcuna risorsa dedicata a questo patrimonio diffuso, che potrebbe divenire una stazione d’approdo della rete culturale territoriale. In particolar modo non esiste un centro interpretativo del patrimonio anfibio, delle barene e delle velme, e questo potrebbe essere realizzato nella preziosa ed autentica laguna nord. Non tanto fondando un nuovo approdo, ma integrandolo con quanto esiste, per esempio al Lazzaretto Nuovo.

Si propone di realizzare un percorso che implementa l’esistente passeggiata attorno alle mura con strumenti di comunicazione, edutaimenent, capaci di educare divertendo alle meraviglie della laguna. Il Centro Interpretativo della Barena (CIB) valorizza la fruizione della barena come prototipo di sviluppo sostenibile delle risorse culturali e ambientali della laguna.

Si tratta di attrezzare il percorso esistente attorno alle mura del Lazzaretto con un sistema allestitivo, e di definire una strategia operativa per implementare la rete delle risorse esistenti nella rete lagunare.

In questo il progetto “tentativo” sviluppa un camminamento che che va dall’imbarcadero esistente al lato “nascosto” del Lazzaretto, aperto su un fronte incontaminato della laguna nord. Il percorso sull’argine e sulle fortificazioni ottocentesche è oggi di raro pregio ambientale, e attraversa un piccolo bosco di olmi campestri e frassini. E’ punto di vista privilegiato sia sul recinto murato, sia sulla laguna attorno, ricca di ghebi, velme e barene. Per valorizzarla appieno il progetto integra il sistema di pannelli con le strutture del percorso, in una sequenza che alterna aperture della fitta vegetazione che inquadrano tra le fronde la laguna, con passerelle sulla velma e sui ghebi, e torrette per goderne la vista dall’alto.