Arredi e allestimenti museali 1987-1996

spesso i giovani architetti incominciano a fare pratica progettando arredi per se stessi, che poi propongono ad aziende ed amici. Questo ho fatto trent’anni fa, trovando l’interesse di Lube, Gasparrini, Poltrona Frau, Poggi, e dei primi clienti, come la Guggenheim.

MOSTRA PEGGY GUGGENHEIM

Venezia, 1887, per Guggenheim Foundation, con arch. Roberto Platania
Allestimento alla Guggenheim Collection di una mostra di foto storiche della fondatrice del museo dal titolo “le eredità sconosciute di Peggy Guggenheim”, lungo i corridoi centrali del suo palazzo
Pubblicato in: Einvisioning the developement of Sacca Sessola, CALA, Venezia 1999, pag.43

MOSTRA PEGGY GUGGENHEIM

MOSTRA COSTANTINO NIVOLA

Venezia, 1988, Guggenheim, per Guggenheim Foundation, con arch.TTI Vincenzo Casali e Roberto Platania
Allestimento delle sculture del noto artista sardo-americano, in due sale alla Guggenheim Collection affacciate sul Canal Grande, all’interno della mostra dal titolo “tre artisti italo-americani”
Pubblicato in: Einvisioning the developement of Sacca Sessola, CALA, Venezia 1999, pag.43, Esu Il giornale dell’arte, n°142, 1998, pagg 54,55

MOSTRA COSTANTINO NIVOLA

INDUSTRIAL DESIGN

TAVOLO
per Casa Tettamanzi, 1987
Il tavolo/lampada è stato realizzato per l’arredo della casa Tettamanzi, il progetto è frutto di una riflessione congiunta con Roberto Poggi della Poggi srl di Pavia

SEDIA
per Gasparrini Srl, 1989
Una sedia per seduta in contesti diversi, soggiorno pranzo studio. E’ stata prodotta in serie. Il proptotipo in pelle è stato realizzato da Poltrona Frau in tiratura limitata per un arredo a Jesolo.

SISTEMA ARREDO TAVOLETTO
per DMM Srl, HP2000, Consorzio del mobile di Pesaro, 1992
Un complesso di arredo della unita polifunzionale giorno/notte in una cellula abitativa turistica. Il letto si trasforma in tavolo o in specchio e libera l’ambiente, è stato realizzato il prototipo in occasione dell’Hotelexpo di Genova
pubblicato in: Hotel Thecno Lab,1992/1, pag.55-58; Mobility Housing, Gangemi editore, Roma 1996, pag. 126

INDUSTRIAL DESIGN

ARREDAMENTO

CUCINA ACCESSIBILE
per LUBE, 1996
Prototipo di cucina accessibile ad ogni tipo di utenza
pubblicato in: Mobility Housing, Gangemi editore, Roma 1996, pag. 122

CINEMA PARADISO
Marghera (VE), per Piva SRLCon, 1986-87, arch. Marino Alessandri
Ristrutturazione e arredo del cinema, collocato vicino alla piazza centrale di Marghera, con una sala da settecento posti

AUTOSCUOLA MARCHE
Macerata, per Concetti SRL, 1991-93, con arch. Massimo Canzian
Ristrutturazione e arredo di una autoscuola nella centrale Corso Cavour, con sale mutimediali ed uffici
Pubblicato in: Einvisioning the developement of Sacca Sessola, CALA, Venezia 1999, pag.44

ARREDAMENTO

MOSTRE D’ARTE

ESPOSIZIONE PERSONALE
di fotografia alla Pinacoteca comunale di Macerata, 1983, dal titolo “Venezia: complexion, 31 opere. Testo del prof. Italo Zannier

ESPOSIZIONE PERSONALE
di fotografia alla Galleria La Fenice, 1992, dal titolo “paesaggi effimeri “, campo La Fenice, Venezia, 18 opere.

MOSTRE D’ARTE

Progetti per l’Arsenale di Venezia

con il corso di progettazione Ilaud dedicato all’Arsenale nel 1999, quando Giancarlo de Carlo mi chiamò ad insegnare, si apre una stagione dedicata a progetti e ricerche su questa gemma dell’archeologia industriale, che ha avuto un ruolo trainante nello sviluppo dello “stato da mar” della Serenissima, e che è l’unica possibilità rimasta per bilanciare il turismo di massa con attività resilienti, artigianali e culturali.

Piramide rovesciata, 2003

ipotesi di progetto di museo navale sommerso nel bacino dell’arsenale, promossa nel quadro di una ricerca europea (Culture 2000), su iniziativa dell’ammiraglio Paolo Pagnottella e finanziata da iGuzzini Illuminazione. Prevede il punto di arrivo a Venezia della matropolitana allora promossa dal Comune, che dava accesso ad un sistema di movimento pedonale su tapis-rullant, che attraversava il fondo del bacino dell’arsenale e una sequenza di sale del museo navale.

Piramide rovesciata, 2003

Sede Consorzio Arzanà

progetto vincitore del concorso promosso dal consorzio di artigiani veneziani Arzanà 2000, ristrutturazione dell’officina dei motori in una sequenza di attività artigianali, con un incubatore. Il progetto configura ambiti di distinti a piano terra dedicati alle attività artigianali, con un condensatore dei servizi comuni attorno alla hall, le cui pareti ricurve ricordano carene di navi, e rendono dinamico lo spazio attraversato dei percorsi verticali, che distribuiscono gli uffici ai piani superiori.
con gli arch.tti Elisabetta Bedeschi e Sergio Famà Tringali.

Sede Consorzio Arzanà

Illuminazione del Campanile di San Marco

il progetto realizzato, promosso al Comitato per i 900 anni dell’Arsenale di Venezia, prevede la restituzione al paesaggio notturno del campanile, attraverso la sua illuminazione su livelli diversi. Il corpo in laterizi è illuminato in maniera antisimmetrica sui quattro lati, per creare un effetto dinamico, mentre i fregi sono illuminati puntualmente, e la cella campanaria ospita un proiettore policromo, per eventi speciali.

Illuminazione del Campanile di San Marco

Museo B, museo e sede del cantiere della replica del Bucintoro

Arsenale di Venezia (VE)
Anno di progettazione: 2014
Cliente: Fondazione Bucintoro del Terzo Millennio
Superficie/dati dimensionali: superficie abitabile 3150 m2
Budget: Costo delle opere: 1100 €/m2
Gruppo di lavoro: arch.tti Francesco Calzolaio, Hesperia Iliadou, Massimo Rigo

La Fondazione Bucintoro propone un’ipotesi di fattibilità per l’insediamento alle tese delle Galeazze del Bucintoro ricostruito, mostrando non solo il suo processo di assemblamento, ma anche un fascio di attività che ad esso sono collegate, dai laboratori di costruzioni navali, a laboratori delle antiche tecniche artigiane, dal museo del Bucintoro alle attività di ricerca e formazione sulla memoria immateriale della marineria tradizionale.
Il progetto prende le mosse dell’articolazione di quattro plessi di attività, l’ingresso ovest, la via degli artigiani, la tesa del museo, e la Gaggiandra del Bucintoro. L’ingresso ovest avviene attraverso la porta ottocentesca esistente e si sviluppa lungo il periplo del muro di cinta fino al ponte esistente sul rio delle galeazze. Tra la quota della calle esterna e quella del percorso di spalle alle Gaggiandre esiste un forte dislivello, che è oggi superato con una ripida scala. Il progetto abbatte questa barriera architettonica con una rampa di pendenza adeguata alle persone che si muovono in carrozzina, che corre lungo il muro di cinta, togliendo la terra di riempimento sotto il miro che evidentemente è fondato al di sotto del canale adiacente. Il percorso gira attorno ai due padiglioni e passa tra di loro ed il muro di cinta, dove si propone di collocare le macchine della corderia Inio, assemblate in modo da poter riavviare la produzione a fini didattici, ed ospitata sotto una pensilina aperta. Dopo la corderia il percorso pubblico piega ancora verso est lungo il muro di cinta, e sale su delle analoghe rampe fin sopra una nuova passerella che consente la vista sul cantiere del Bucintoro ed arriva in quota sul ponte del rio delle galeazze, per poi scendere verso le Gaggiandre ovest e le tese della Novissima.
La via degli artigiani occupa uno dei due padiglioni detti dei Profughi Giuliani, che è attraversato da un percorso pubblico che distribuisce una sequenza di laboratori di remeri, indoradori, fabbri eccetera. Questi laboratori sono di artigiani ed artisti noti in città che da un lato producono qui i loro pezzi unici che vendono a cittadini e foresti, dall’altro avviano dei percorsi di formazione aperti sia alle maestranze locali, sia a nuove forme di turismo di apprendistato.
La tesa del museo si colloca nell’altro padiglione dei Profughi Giuliani, e di viene una delle stanze del Museo Navale, dedicata alla raccolta delle iconografie storiche del Bucintoro, ed alla mostra della sequenza di ricostruzione. L’appartato di reperti storici della marineria tradizionale veneziana si basa sulla collezione oggi in mostra nello squero dell’associazione Arzanà, che viene qui trasferito. La sequenza dell’esposizione si articola con diorami e disegni che ricostruiscono ciascuno delle sei versioni di Bucintoro, e la corrispondente evoluzione storica dell’Arsenale stesso. Queste sette sezioni della storia del Bucintoro sono anche corredate da interpretazioni della vita e il lavoro nella Venezia in ciascuna epoca, per il pubblico vasto, con approfondimenti sulle tecnologie di costruzione navale dell’epoca. Una sezione è dedicata alle feste a Venezia ed in particolare a quelle legate al Bucintoro e soprattutto alla Festa della Sensa. Infine una sezione è dedicata alla storia della galea in generale, come storia non solo delle produzioni arsenalizie, ma anche della navigazione che ha reso la Serenissima il più vasto dominus navale dell’epoca. Il museo ospita una sala per mostre temporanee, un bar e un ristorante.
La galeazza del Bucintoro si fonda sul cantiere permanente della costruzione del Bucintoro, che non ha fretta di essere concluso ma è determinato ad essere condiviso con il maggior numero di persone possibili, siano essi maestranze o turisti, cittadini o curiosi, abili o disabili, apprendisti o maestri d’ascia. La trave della chiglia del Bucintoro è già stata messa in opera sullo scivolo, grazie alla generosa donazione di querce di trecento anni dal consorzio forestale del Perigord. Il prezioso legname è stato tagliato e stagionato presso il cantiere Menetto di Pellestrina, e poi assemblato in Arsenale. Questa è la procedura che verrà messa in atto per le fasi successive, in un cantiere permanente. Sotto la passerella di attraversamento pubblico si collocano dei laboratori per lavorazioni complementari al Bucintoro e per la costruzione e manutenzione d’imbarcazioni tipiche lagunari.