Villa Potenza, frazione di Macerata (MC)
Anno di realizzazione: 2013
Cliente: concorso indetto dalla Provincia di Macerata, progetto premiato dalla giuria
Budget: Costo delle opere: 1.500.000 €
Project leader: arch. Francesco Calzolaio
Consulenti: ing. Tobia Zordan, ing. Enzo Siviero
Il sistema territoriale marchigiano è costituito dal rincorrersi di crinali e solchi vallivi, dove rari sono le aree a forte naturalità; tra queste i fiumi costituiscono corridoi ecologici di inestimabile valore per l’intero ecosistema. Il fiume Potenza condensa queste peculiari caratteristiche paesaggistiche ed ambientali.
L’attraversamento del ponte verso la superstrada, dunque, costituisce ad un tempo un rischio ed una sfida: infatti, le propaggini urbane di Villa Potenza potrebbero arrivare a saldarsi con l’area fieristica, costituendo una irrimediabile cesura del corridoio ecologico.
Il bando ribalta questo rischio nella sfida a costituire un parco-giardino fluviale. Le risorse finanziarie messe a disposizione evidentemente non bastano a coprirne l’avvio in una dimensione complessa e continua, sia verso monte che a valle. Dunque nel progetto di contestualizzazione del ponte nel sistema paesistico fluviale abbiamo optato per l’individuazione di un’area ben circoscritta e adiacente alla struttura, che potesse divenire un parco-giardino degli odori e dei colori che caratterizzano la flora lungo il Potenza.
Il piccolo parco-giardino è circoscritto dal sistema dei percorsi lungo il fiume che, da entrambi i lati, si ricongiungono e lo oltrepassano con una passerella sospesa a fianco al ponte carraio. I percorsi ciclo-pedonali si riconnettono alla viabilità comunale e alla zona fieristica, fino al paese ed alla zona archeologica.
Il sistema di mobilità pedonale è definito in una continuità volumetrica e spaziale che si raccorda con le quote esistenti sugli argini e nel greto.
La mobilità è fluida ed accessibile integralmente anche a persone in qualche modo limitate nei movimenti, senza peraltro separare i percorsi accessibili e quelli non, seguendo le più avanzate ricerche di “mobility housing”.
La figura ad arco asimmetrico scelta enfatizza l’aspetto plastico del ponte inteso come landmark all’interno del territorio. Il ponte assume il compito di segnalare la presenza di emergenze territoriali sia di formazione naturale che antropica; arrivando da est lungo la superstrada, l’arco che si staglia al di sopra della pavimentazione stradale induce a pensare alla presenza di qualcosa che va scoperto: ciò che viene attraversato dal ponte, cioè il corso d’acqua; ciò che vi si trova accanto, ossia il parco-giardino fluviale; ciò che si trova una volta superato il ponte, cioè un abitato con proprie caratteristiche peculiari.
La configurazione del ponte esprime una grazia ed una leggerezza che, se originale espressione del nostro tempo, possano dialogare con il paesaggio maceratese interpretandone i valori naturalistici.